Appalti: per affidamenti diretti la motivazione è d’obbligo

Nel vecchio codice, il responsabile unico del procedimento poteva procedere con l’affidamento diretto, entro il limiti dei 40mila euro, per l’acquisizione di lavori, beni e servizi come puntualizzato dall’articolo 125, commi 8 e 11. Le uniche condizioni imposte dalla norma – che non prescriveva la necessità dell’adeguata motivazione – si riducevano alla necessità che il Rup evitasse ogni artificioso frazionamento, il rispetto dei principi generali e la previa adozione di un provvedimento generale (un regolamento per gli enti locali) che specificasse le prestazioni acquisibili con la procedura semplificata.
Il nuovo D.Lgs. 50/2016 pur ammettendo l’affidamento diretto nell’ambito dei 40mila euro, ne esige però una adeguata motivazione da parte del responsabile unico che istruisce il procedimento peri il proprio dirigente/ responsabile di servizio.

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